Avete ricevuto via email la comunicazione di aver
vinto uno dei tablet più nuovi sul mercato?
Cestinatela. Questo sono sicuro che già lo sapete. Quello che forse non sapete è che negli ultimi anni le truffe via email sono diventate molto più sofisticate, e che il pericolo spesso può nascondersi anche in (quella che sembra) un’innocua missiva proveniente dalla
tua banca. È un fenomeno chiamato
phishing, e ogni anno porta migliaia di persone a
comunicare i propri dati personali (come le coordinate bancarie) a sconosciuti che spesso li sfruttano per raggiri e trasferimenti di denaro.
Nella giornata di ieri
Google,
Microsoft,
Yahoo! e altre
12 compagnie hanno unito le forze per contrastare efficacemente
spam e
phishing.
A partire dai prossimi mesi, compagnie come
Google,
Facebook e
LinkedIn cominceranno ad adottare un unico sistema di autenticazione per le email chiamato
DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting and Conformance).
“Con la crescita della Rete social e l’ubiquità dell’e-commerce, gli spammer e i phisher hanno un incredibile incentivo economico a compromettere gli account degli utenti, consentendo il furto di password, account bancari, carte di credito e altro.” si legge sul sito ufficiale del progetto “Con l’email è facile raggirare, a volte basta inserire il logo di un brand noto in un’email per darsi un’aura di legittimità presso gli utenti.”
Insomma, DMARC non ha come obiettivo principale quello di alleggerirvi la casella email dalla mole di missive spazzatura che ogni giorno viene rovesciata dalla Rete. Piuttosto, ha come scopo la protezione di un sistema di comunicazione e marketing molto proficuo, quello dell’email marketing. Per capire la portata del problema, basti pensare che i cinquanta milioni di subscriber che vanta Groupon hanno un valore stimato di 15 miliardi di dollari (11 miliardi di euro). La diffusione di truffe via mail ha una ripercussione violenta sulla fiducia che le persone ripongono nelle email, e di conseguenza, sulla crescita di questo business.
Sulla carta, DMARC consentirà alle grandi compagnie di internet e del settore finanziario (le banche ad esempio) di adottare un sistema unico e organico per la produzione e l’autenticazione delle firme digitali, arrivando a bloccare fino a 200.000 email indesiderate ogni giorno.
Ora, le compagnie del consorzio devono rendere note le specifiche del nuovo sistema di autenticazione, che poi passerà al vaglio dell’
IETF (Internet Engineering Task Force). Per spam e phishing i giorni potrebbero essere contati (sebbene in molti dubitino che il problema verrà risolto definitivamente). Nel frattempo, state attenti alle email che aprite, ai banner su cui cliccate e, soprattutto, ai dati che fornite.
L’Istr (Internet Security Threat Report) è uno di quei documenti che attendiamo ogni anno con interesse ma anche un pizzico di inquietudine. Il report redatto ogni anno da Symantec è infatti una sorta di grande censimento sul cyber-crimine che fotografia il livello di rischio a cui tutti noi – utenti più o meno smaliziati - siamo esposti
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