Incassavano bonifici bancari disposti con le coordinate di homebanking acquisite in modo illegale da almeno 132 vittime. Tra i «cavallini» incaricati di prelevare i soldi negli uffici postali e nelle banche ci sono anche una ventina di studenti dell’ultimo anno di un liceo classico di Sesto San Giovanni. L’operazione, condotta dalla Polizia postale lombarda, ha portato all’esecuzione tra Milano, Novara, Alessandria e la Romania, di 13 delle 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Giulia Turri, nei confronti di 12 rumeni, 7 egiziani e due italiani. Gli ultimi due arresti sono stati eseguiti nelle prime ore di ieri mattina.
Gli studenti, tutti maggiorenni, venivano arruolati all’uscita della scuola da un coetaneo egiziano che in passato aveva frequentato lo stesso istituto. Il passaparola all’interno del liceo aveva coinvolto diversi studenti di buona famiglia, attratti dal ritorno economico garantito dall’attività illecita.
I bonifici incassati andavano dai 400 ai 1.000 euro, di cui il 15% finiva nelle tasche dei «cavallini», il 25 per cento in quelle dei «capi area» e il resto veniva spedito in Romania alle menti dell’organizzazione. Questi ultimi sono veri e propri hacker, esperti del crimine informatico, in grado di acquisire le coordinate bancarie delle vittime tramite email «trappola».