Germania, scoperto un Trojan per controllare i cittadini: bufera sulle autorità tedesche
BERLINO – Un
Trojan in grado di registrare tutte le operazioni e le conversazioni degli utenti: a metterlo a punto stavolta non dei pirati informatici, ma lo stato tedesco. Sotto commissione delle autorità in
Germania, la polizia e i servizi segreti hanno infatti creato un vero e proprio virus capace di spiare i pc dei cittadini.
Ironia della sorte, a scoprire il
cavallo di Troia sono stati alcuni
hackers, proprio coloro che la maggior parte delle volte, e spesso erroneamente, vengono accusati di compiere terrorismo nel mondo virtuale. Grande imbarazzo da parte delle più alte cariche di Berlino. Basti pensare che la Repubblica federale germanica definisce “incostituzionale’’ lo sviluppo e l’utilizzo di simili tecnologie.
Il “
Chaos Computer club’’, questo il nome del gruppo di “smanettoni’’ che ha smascherato il Trojan, ha scovato il virus, per poi riprodurlo e decrittarlo. In questo modo, si sono accorti del sistema che penetrava e raccoglieva qualsiasi tipo di informazione dai computers dei privati: dai numeri telefonici ai contatti online, dai files, alla sorveglianza tramite webcam.
Gli hackers democratici berlinesi, che da anni ormai danno la caccia a qualsiasi tipo di illegalità statali, hanno subito pensato che dietro la faccenda vi fosse l’intelligence. Dopo aver denunciato l’episodio, di fatti, non vi è stata alcuna smentita da parte delle authorities.
Nel giro di poche ore, la Baviera ha infine ammesso: a dare alla luce il trojan è stata un’azienda elettronica dell’Assia su commessa pubblica.
Steffen Seibert, portavoce del Governo, ha inoltre annunciato l’apertura di un’apposita inchiesta per capire se il cavallo di Troia sia mai entrato in funzione.
Certo, coi tempi che corrono e la lotta al terrorismo, è giusto che i Paesi mettano in atto alcune contromisure per evitare possibili tragedie, ma resta il fatto che la Corte costituzionale tedesca ha recentemente vietato uno spionaggio elettronico e sul web.