USA - Sembra un insetto, una zanzara ma non lo è, si tratta di un’arma per lo
spionaggio militare: l'intelligence statunitense punta sui
droni-insetto dal 2007 anche se nei primi anni ne ha negato l’esistenza.
Il laboratorio
GRASP dell'università della Pennsylvania è un centro molto importante per la recente categoria di droni - “
micro air vehicles” (MAVs) - infatti proprio lì sono stati studiati attentamente gli insetti, le loro ali e l’evoluzione nel corso dei secoli al fine di poter creare droni con capacità aerodinamiche perfette.
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La natura ha risolto il problema di come disegnare delle miniature di macchine volanti. Imparando dalla natura le nostre scoperte renderanno possibile sviluppare un nuovo tipo di veicoli di sorveglianza aerodinamici dall’apparenza totalmente innocua" ha spiegato lo zoologo
Richard Bomphrey, dell’Università di Oxford. "
Un insetto drone, controllabile a grande distanza e dotato di telecamera, microfono e siringa." - si legge su nocensura.com.
Secondo le autorità è in grado di prelevare DNA o iniettare dispositivi RFID di localizzazione nella persona-obiettivo, provocando una sensazione di dolore quasi impercettibile, paragonabile a quello provocato dalla puntura di una normalissima zanzara. Ovviamente gli utilizzi a cui potrebbe essere destinato dai servizi segreti sono molteplici: può essere utilizzato come spia, essendo dotato di telecamera e microfono, ma anche come "silenzioso sicario", iniettando nella vittima prescelta, al posto del chip RFID uno dei potentissimi veleni disponibili nel mercato, in grado di provocare arresti cardiaci, facendo pensare a un decesso naturale.
La "zanzara drone" può penetrare in una villa sorvegliatissima, eludendo guardiani e sistemi di allarme, passando a fianco degli addetti alla sorveglianza, penetrando attraverso una finestra o una semplice fessura, per poi magari essere "parcheggiata" sopra un armadio fino a quando la vittima non se ne va a dormire, pungerla e abbandonare l'ambiente senza lasciare traccia e destare sospetti." Al momento è noto che Inghilterra, Francia, Olanda e Israele si stanno assicurando i loro microdroni.