Milano, 7 lug. - "Nel settore dell'Ict la contraffazione si chiama pirateria, ed e' un fenomeno molto diffuso e molto grave per le aziende. In Italia il 49% del software e' pirata, mentre la media europea e' del 35%, in Cina il 97% del software non e' regolare". A dirlo e' Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia, che ha partecipato questa mattina al convegno milanese in occasione della giornata nazionale antocontraffazione.
Il manager ha 'promosso' la legislazione italiana "che e' piu' avanti rispetto a molti altri paesi" ma spesso "i consumatori non si rendono conto del rischi che corrono quando usano un software pirata. Il computer con tutti i dati di una famiglia diventa una possibile preda di hacker, la cosa diventa ancor piu' grave per le aziende che mettono a rischio la loro contabilita' e tutte le altre informazioni sulla loro attivita'".
Se nei prossimi quattro anni il livello dei software pirata passerra' dal 49% al 39%, spiega l'amministratore delegato di Microsoft Italia, si potrebbero creare oltre seimila posti di lavoro con un incremento del Pil di 2,6 miliardi di euro e un'entrata per l'erario di oltre 700 milioni di euro.
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