Washington - Come emerge dal lavoro degli inquirenti americani, e a quanto rende noto il 'New York Times', gli agenti russi che fanno capo a questo programma avevano il compito di ''assumere identità di cittadini o residenti con regolare permesso di soggiorno nei Paesi in cui sono dispiegati, inclusi gli Stati Uniti''
Il 'Programma degli illegali' di Mosca per infiltrare agenti senza copertura diplomatica sul territorio americano riguarda un numero imprecisato di altri Paesi, non solo gli Stati Uniti, dove l'inchiesta avviata almeno sette anni fa dall'Fbi ha portato all'incriminazione di undici persone, dieci delle quali arrestate domenica. Incriminazione non per spionaggio, bensi' per cospirazione per mancata registrazione come agenti di un governo straniero, e, solo per cinque di loro, anche per cospirazione per il riciclaggio di denaro.
Come emerge dal lavoro degli inquirenti americani, e a quanto rende noto il 'New York Times', gli agenti russi che fanno capo a questo programma avevano il compito di ''assumere identità di cittadini o residenti con regolare permesso di soggiorno nei Paesi in cui sono dispiegati, inclusi gli Stati Uniti''.
Fonti inquirenti citate dal 'Washington Post', sottolineano invece come il gruppo degli agenti non sembra essere riuscito a ottenere molto nei lunghi anni trascorsi negli Stati Uniti, nel quadro di un programma che affonda le sue radici in epoca di Guerra fredda, pur sottolineando che il loro arresto rappresenta ''una sveglia'' per chi si occupa di spionaggio russo.
Il Programma è uno sforzo a lungo termine dell'SVR, il servizio di sicurezza estero russo, di infiltrare spie per penetrare i 'policy making circle', ovvero, come hanno precisato gli inquirenti, armi nucleari, politica americana nei confronti dell'Iran, Cia, politica di Capitol Hill, i temi di loro interesse. Fra i contatti che alcuni di loro sono riusciti a stabilire, un ex funzionario di alto livello della sicurezza nazionale e un ricercatore impegnato sulla progettazione di armi nucleari.
Gli arrestati si sfioravano fra loro sulle scale delle stazioni ferroviarie, scambiandosi borse identiche di colore arancione. Uno di loro aveva assunto l'identità di un canadese morto. Passaporti falsi. Messaggi inviati via radio, a onde corte. Un nascondiglio per i contanti sotto terra in un campo dello stato di New York. Una coppia basata a Yonkers si era recata in un paese sudamericano non precisato, dove sono stati ripresi mentre prelevavano borse di denaro in contante e passavano messaggi scritti con inchiostro invisibile in un parco pubblico.
Infine, l'ultimo atto, sabato, una delle presunte spie ha lasciato una busta con 5mila dollari in contanti, inserita in un giornale, in un parco alla periferia di Arlington, in Virginia, dove vivevano tre delle persone arrestate.
