La storia di Thuat Ngueyn, il programmatore che ha craccato il negozio online Apple
Chi ha mai sentito parlare di
Thuat Nguyen? In queste ore č diventato una celebritā su internet. Secondo le indagini in corso avrebbe truffato il negozio di applicazioni della
Apple e i suoi utenti. Il meccanismo č machiavellico. Nguyen č uno sviluppatore (o, forse, il nome di un gruppo di persone): ha progettato una quarantina di microsoftware per leggere ebook. Poi, come richiede la procedura, ha chiesto l'approvazione alla Apple per poterli pubblicare nell'App Store, la vetrina online dell'azienda di Cupertino.
Tutto come da manuale. Ma Nguyen ha deciso di giocare su due tavoli: ha rubato le password degli utenti di iTunes e ha acquistato le sue stesse applicazioni. Risultato? Ha incassato subito i pagamenti per le vendite nell'"App Store". E le sue applicazioni sono salite in cima alla classifica, nell'area di maggiore visibilitā: 42 tra le prime cinquanta erano firmate da Thuat Nguyen. Generando ulteriori ricavi. A scoprire la megatruffa č stato The Nextweb, su segnalazione di uno sviluppatore software.
Apple ha ritirato in breve tempo le applicazioni incriminate. Ma la voce si č diffusa subito attraverso i social network. Soprattutto su twitter, dove sono arrivati in poche ore i commenti di utenti frodati. Secondo le prime segnalazioni, attraverso iTunes sarebbero state sottratte cifre fino a 1400 dollari. E l'indagine si č allargata fuori dagli Stati Uniti. La rivista online Mac Rumors ha provato a gettare acqua sul fuoco. Ma per adesso il termometro su internet registra ancora alte temperature. Il successo commerciale di Apple ha portato l'azienda di Cupertino nell'area di attenzione degli hacker. Poche settimane fa un pirata informatico ha dimostrato che era possibile conoscere i dati di utenti che avevano acquistato un ipad, utilizzando un punto debole nel sistema per la gestione delle informazioni personali. Č una falla che ha creato non pochi imbarazzi alla Apple.
Eppure l'avanzata degli hacker non risparmia nessuno. All'inizio dell'anno Google ha denunciato gli attacchi informatici subiti dal suo servizio di posta elettronica, a partire da una breccia nel browser Explorer di Microsoft. Il colosso di Mountain View deve affrontare periodiche ondate di assalti dei pirati digitali: l'ultimo affondo riguarda YouTube, dove sono apparsi falsi messaggi che annunciavano la morte di Justin Bieber, una cantante canadese. Č stato il pubblico di Facebook e twitter a segnalare per primi l'incursione degli hacker. Google ha ammesso di aver perso il controllo per circa due ore. Ma il capitolo "social network" č piuttosto ampio.
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