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Sull’affidabilità di Internet Explorer non ci sono mai stati dubbi. Qualcuno in più, semmai, sul suo look e soprattutto sulla sua velocità. Non è un caso che Microsoft si sia mossa in questi ultimi mesi per dare al suo browser una nuova veste e un pizzico di spunto in più per rintuzzare le offensive dei principali concorrenti sul mercato, ovvero Chrome, Firefox e Safari. Un lavoro che può dirsi concluso con l’uscita Internet Explorer 9 (scaricabile in beta da questo indirizzo), ultimissima versione del browser della “e” azzurra, che festeggia proprio in queste ore i primi 10 milioni di download.



“Con Internet Explorer 9 Microsoft ha deciso di porre al centro la bellezza del Web”, ha commentato Silvia Candiani, General Manager Consumer & Online Microsoft Italia. Quasi a sottolineare il desiderio di Redmond di aprire un capitolo tutto nuovo in termini di esperienza utente. Soprattutto per chi utilizza Windows 7.

Già perché molte delle migliorie introdotte su Explorer 9 calzano a pennello con il sistema operativo lanciato da Microsoft un anno fa di questi tempi. Una su tutte è quella che riguarda la possibilità di trascinare le icone dei siti preferiti sulla barra delle applicazioni in modo da poterli richiamare rapidamente in qualsiasi momento. Ma non solo; i siti ottimizzati per il nuovo browser ci mostrano oltre all’icona anche una jumplist delle pagine interne più rilevanti. Un modo per avere a portata di clic tutto ciò che serve per una navigazione mirata senza bisogno di entrare nel browser né tanto meno di aprire il menu dei preferiti.

Fra le altre funzionalità è da sottolineare la possibilità di sdoppiare i tab in modo da affiancarli sulle due metà del desktop (sulla falsariga di ciò che ci ha insegnato Windows 7 con Windows Aero Snap) o ancora la possibilità di gestire in modo individuale le singole schede in caso di crash (significa che si può chiudere la sola pagina “corrotta” mantenendo in vita le altre).

Quanto alla velocità, Microsoft parla di un nuovo motore Javascript e di un sistema di accelerazione grafica concepito per sfruttare il 90% della potenza del PC. Al di là di queste considerazioni tecniche, la società invita gli utenti ad andare sulla propria pagina di test e confrontare le prestazioni del suo browser rispetto a quello della concorrenza.

Insomma, dopo aver superato praticamente indenne la sfida del ballot screen (Explorer resta il browser più diffuso con un share di circa il 60%), Microsoft punta a riconquistare le simpatie di chi utilizza il Web in modo massiccio, sviluppatori compresi. L’integrazione con gli standard emergenti, primo fra tutti Html 5, ormai considerato il vero linguaggio universale per la prossima generazione di siti Web e applicazioni, rappresenta una sorta di garanzia firmata da Redmond con i suoi utenti sulle sue capacità di recitare un ruolo da protagonista. Anche nel futuro.