Fra le misure antiterrorismo oggetto di studio da parte del
Pentagono, ci sarebbe la possibilità di filtrare tutti i contenuti del web e specialmente dei
social network e di
Skype. Il governo USA ha spiegato come gli stessi terroristi si stiano evolvendo, usando mezzi di comunicazione più sicuri, e per questo sono necessarie delle adeguate contromisure: è necessario tenere sotto controllo i mezzi di comunicazione della rete, questo è il messaggio.
La notizia è stata riportata dal
New York Times e pare che l’
amministrazione Obama voglia rendere realtà questo progetto entro la fine del 2011, di fatto trasportando il sistema delle intercettazioni telefoniche alle intercettazioni del web, mediante una legge ad-hoc.
Certo è che la quantità di dati da filtrare sarebbe immensa, ma un lavoro del genere lo starebbe già facendo la rete
Echelon, resa famosa da film e serie TV, in cui una serie di supercomputer controllerebbe il traffico dei dati passante dalle dorsali oceaniche.
Idea inquietante? Ormai il popolo della rete è troppo emancipato per sopportare costrizioni, e semplicissimi sistemi di criptazione renderebbero inutili gli sforzi per intercettare le comunicazioni. Diverso sarebbe se la legge prevedesse che i gestori dei servizi avessero l’obbligo di fornire i contenuti dei propri utenti a fronte di un mandato per l’intercettazione delle comunicazioni, imponendo di fatto un obbligo di disclosure di informazioni criptate. Ma ancora, le leggi sono valide solo nel territorio dello stato che le emana, e un’ipotesi del genere non solo sarebbe inutile come misura antiterrorismo (perché i servizi con server localizzati in USA non sarebbero utilizzati), ma sarebbe anche deleteria nei confronti delle ditte con sede negli States che vedrebbero una migrazione dei propri clienti-utenti verso altri sistemi dalle analoghe funzionalità.
Questo tema si lega a doppio filo con il concetto di
net-neutrality, e l’attuale natura di un internet decentrato, per quanto possa essere pericolosa, sembra essere l’unica via percorribile nella realtà; a meno che non si intervenga a livello mondiale sui nodi che collegano le dorsali oceaniche ai continenti. Ma in un’ipotesi del genere, l’aspetto meno probabile è proprio che si riesca a trovare un accordo a livello mondiale sulla gestione del traffico internet.
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