Con questi livelli di evasione fiscale e la contraffazione che colpisce pesantemente il made in Italy la Guardia di finanza deve focalizzarsi su altri obiettivi rispetto alla tutela del softwareLa storia di Colombo-bt.org, il sito posizionato nella Repubblica Ceca dal quale si scaricavano a man bassa musica e film, è il fiore all'occhiello dell'azione della Guardia di finanza contro la pirateria. Ma la lotta contro il mancato rispetto del copyright non è esattamente fra le priorità delle Fiamme gialle.
Lo ammette senza problemi il Tenente Colonnello della Gdf Marco Nieddu. Il responsabile del Gruppo tutela mercato beni e servizi, spiega che molto raramente si va nelle aziende con azioni mirate alla ricerca di software contraffatto e quando si fa una verifica fiscale non si sta certo a guardare la situazione dei programmi per i pc.
Un'azienda “è stata messa in ginocchio” ma in quel caso le illegalità erano numerose. E certe volte “ci si pensa un attimo prima di fare certe attività”. La realtà è che ci sono problemi molto più gravi, l'evasione fiscale per esempio, e che le questioni relative al software illegale, ammette Marinelli, hanno numeri piccolissimi se rapportati al generale fenomeno della contraffazione che colpisce i prodotti del made in Italy come moda e alimentare.
D'altronde se in Cina hanno cambiato nome a una città chiamandola Parma per poter vendere anche da quelle parti in modo pseudo legale il prosciutto, si capisce che la lotta è durissima e che prima di tutto si cerca di tutelare le produzioni nazionali.
E poi c'è anche l'azione del governo. L'indicazione alla Gdf sembra sia quella di andare a guardare nelle grandi aziende dove il software illegale è meno presente e anche Luca Marinelli, presidente di Bsa, osserva che “I governi interpretano la faccenda in modo differente”. Il riferimento è all'Alto commissariato per la lotta contro la contraffazione istituito dal precedente governo e abolito da quello attuale.
Così oggi la lotta contro i falsi è frammentata e bisogna essere fortunati, come capita a Milano, di trovare un sostituto procuratore che si occupi di faccende legate alla lotta in difesa del copyright.
I prodotti Microsoft, Autodesk, Adobe e gli antivirus sono i prodotti in cima alla classifica e che costituiscono il grosso del business che per il momento non ha ancora attirato le attenzioni della criminalità organizzata. Ma Niedda non si illude. "Dove ci sono soldi prima o poi arrivano anche se al momento non ci sono evidenze". Più facile che il mercato sia in mano a criminali di piccolo taglio ai quali magari è più facile chiedere un pizzo per le loro attività. I veri business, per ora, stanno da un'altra parte.