I ragazzi, incensurati e di famiglie normali, si prestavano a riscuotere i bonifici in cambio di pochi euroMILANO - C'erano anche 20 studenti, di 15, 17 e 18 anni, di un liceo classico della periferia di Milano, tra i 167 «cavallini» arruolati da hacker romeni per riscuotere bonifici bancari avuti con coordinate di home-banking utilizzate in modo fraudolento. Tutto per pochi soldi, perché del prelievo ottenuto - con carte prepagate Postepay si può prelevare un massimo di 600 euro per volta - a loro andava il 15%, il 25% ai capi zona e il 50% ai capi in Romania, hacker poco più che ventenni, usciti dalla facoltà di Fisica dell'università di Bucarest. «È sconcertante - ha commentato la vice questore aggiunto Fabiola Treffiletti - come per pochi soldi, ragazzini incensurati di ceto medio accettassero di compiere un reato, legandosi a un'associazione a delinquere». I liceali sono indagati a piede libero per truffa e alcuni anche per possesso di documenti falsi.
LE EMAIL TRUFFA - La mente dell'organizzazione criminale era un 21enne romeno che aveva dei contatti alla facoltà di Fisica dell'università di Bucarest e che è già stato arrestato nel suo Paese d'origine. «Attraverso e-mail spedite massivamente - spiega il vice questore aggiunto Fabiola Treffiletti - utilizzando in maniera indebita il nome di alcuni istituti di credito, i criminali sono riusciti a farsi dare le coordinate di home banking da 132 correntisti che hanno abboccato alla trappola. Le coordinate - continua il dirigente della Polizia di Stato - servivano poi alla riscossione di bonifici in frode, con il conseguente invio di denaro in Romania e la ricarica di cellulari. È stata cruciale - conclude la Trefiletti - l'ottima sinergia con la polizia romena, che ha già eseguito cinque arresti».
LE CARTE POSTEPAY - L'operazione, che è durata da fine luglio 2009 al novembre scorso, è stata denominata «Oracolo» perché per sgominare la banda è stata attivata la «security room» di Poste Italiane, che può operare su 60mila sportelli. «Sono oltre 6 milioni le carte Postepay attive - ha detto Agostino Mazzurco di Poste Italiane - e un milione i clienti online, con una movimentazione di 8 miliardi di euro». Dei 21 destinatari della misura cautelare, 12 sono romeni, 2 italiani e 7 egiziani. Tredici gli arrestati finora, di cui 5 in Romania. Il reato a loro contestato è l'uso fraudolento di dispositivi di home-banking, riscossione di bonifici in frode con il conseguente invio di denaro in Romania e il ricaricamento di utenze cellulari per un danno complessivo di circa 180.000 euro.
COLLABORAZIONE DA BUCAREST - L'operazione è stata condotta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia, delegata dalla Procura di Milano (pm Francesco Cajani) e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Le attività in Romania sono state realizzate con il supporto dell'Interpol di Roma e l'esecuzione contestuale all'estero è stata possibile grazie alla collaborazione fornita dall'Ufficio per la cooperazione, rappresentanza ed assistenza giudiziaria internazionale di Bucarest e dalle Autorità giudiziarie di Alba, Pitesti, Ramnicu-Vulcea e Sibiu, interessate da specifiche richieste di assistenza giudiziaria inoltrate dalla Procura della Repubblica di Milano.