C'era un tempo quando vittime dello spionaggio erano soprattutto i governi. Era l'epoca della Guerra fredda e del confronto Est-Ovest. Oggi le prospettive sono cambiate:
le spie rubano e rivendono invenzioni tecnologiche e brevetti industriali, più che segreti militari o politici. La Germania ha lanciato l'allarme questa settimana, esortando le imprese tedesche a prendere le necessarie precauzioni. Qualche settimana fa lo stesso aveva fatto la Francia, e prima ancora addirittura l'Estonia, mentre gli Stati Uniti si sono dotati dell'Economic Espionage Act fin dal 1996.
D'altro canto, i casi di spionaggio industriale si moltiplicano: a breve si aprirà in America un processo contro un ex impiegato della DuPont, mentre in Cina alcune imprese si sono dette vittime di attacchi informatici. Da un lato la globalizzazione espone le imprese più di prima. Dall'altro la crisi economica aizza gli animi e induce a nuove forme di nazionalismo. Forti all'estero e nel delicatissimo settore manifatturiero, le imprese italiane sono a rischio. È bene che anche loro pensino a proteggersi.