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Intercettazioni: Approvato il disegno di Legge del Governo
Pubblicato da Panorama in Intercettazioni • 13/06/2008

Via libera del Consiglio dei ministri riunito questa mattina al disegno di legge sulle intercettazioni. Il provvedimento, approvato all’unanimità, vieta le intercettazioni per reati, le cui pene sono inferiori a 10 anni. È inoltre prevista una deroga per i reati contro la pubblica amministrazione e le intercettazioni da parte della magistratura non potranno durare più di 3 mesi e dovranno essere decise da un tribunale, non da un singolo soggetto.
Durante la conferenza stampa che si è svolta al termine del Cdm a palazzo Chigi il ministro della Giustizia, Angelino Alfano ha spiegato la ratio del disegno di legge: “Il sistema delle intercettazioni era degenerato e il nostro provvedimento risponde a quanto prevede la Costituzione italiana all’articolo 15 e ha piena copertura europea in merito alla Convenzione dei diritti dell’uomo”.
Poi il Guardagilli è entrato nel merito spiegando alcune tecnicalità del ddl che ora passa all’esame del Parlamento – da cui lo stesso Alfano ha detto di aspettarsi contributi migliorativi – : “Le intercettazioni sono inutilizzabili se attinte in riferimento ad un processo nel corso di un altro processo. E saranno applicabili solo per il futuro e non per i procedimenti in corso. Quindi – ha detto perentorio il ministro della Giustizia - non c’è nessuna retroattività”. E ancora: “Le intercettazioni saranno sempre possibili nei reati di mafia, di terrorismo, per quelli che prevedono l’ergastolo e per tutti i reati di grande allarme sociale”. Quindi rispondendo al leader dell’opposizione, Walter Veltroni, che riteneva le intercettazioni non fossero una priorità del Paese, Alfano ha spiegato: “Infatti sulle priorità, come la sicurezza, i rifiuti e le tasche dei cittadini siamo già intervenuti anche per decreto. Questo disegno di legge è coerente con quanto detto in campagna elettorale e con quanto previsto dal programma del Pdl e poi – ha aggiunto il Guardasigilli - si ispira alla filosofia del ddl Mastella pur non prevedendo le stesse sanzioni”.
Ma Alfano – proseguendo nella sua ottica di buoni rapporti con la magistratura ha anche spiegato che le toghe non devono avere paura di questo disegno di legge. “Perché non devono lavorare solo con le cuffie…”. Alfano ha detto durante la conferenza stampa “Enfatizzando il ruolo eccessivo delle intercettazioni si fa un torto alla magistratura. Che invece gode di mezzi ampi nel codice: non hanno bisogno della cuffia alle orecchie. Si possono servire di tutti gli elementi del codice. E i cittadini avranno la bella conseguenza che avranno tutelata la loro sicurezza e la loro privacy”. Infine nel ddl sono previste pene da 1 a 3 anni per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni.

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